L’“emilianismo” pugliese sembra aver imboccato una fase di profonda incertezza, scosso da una “questione morale” sempre più pressante e dall’implodere dei movimenti civici. Imbarazzante il silenzio del governatore Michele Emiliano su una serie di inchieste che stanno coinvolgendo il suo sistema di potere articolato sulle nomine di uomini di sua fiducia: dall’arresto dell’ex responsabile della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, all’inchiesta sul direttore dell’agenzia Ager, Francesco Grandaliano, fino all’ultima vicenda giudiziaria che riguarda l’assessore al Personale, Gianni Stea, indagato assieme al direttore dell’agenzia Asset, Elio Sannicandro, e al consulente della stessa agenzia, avvocato Salvatore Campanelli. Per inciso, va detto che l’assessore Stea è uno dei principali esponenti della lista civica “Popolari con Emiliano”.
Ma, al di là delle vicende giudiziarie, sul civismo pugliese va aperta anche una riflessione politica. Fortemente incentivate da Emiliano come risposta alla crisi dei partiti, le liste civiche hanno cancellato la politica rivelandosi uno spregiudicato sistema di potere al servizio del governatore. Dissidi personali, per esempio, sono alla base della recente divisione del gruppo consigliare dei “Popolari”, con la nascita di un nuovo gruppo, “Per la Puglia”, che dal misto raccoglierà anche il molfettese Saverio Tammacco, eletto con il centrodestra nella lista “Puglia Domani” ma, da sempre, vicino al presidente Emiliano, che, nella precedente legislatura lo aveva nominato nel cda di “Puglia Sviluppo”. Alle ultime regionali, la presenza di tante liste civiche che non hanno raggiunto il quorum elettorale, hanno creato un danno proprio ai partiti della coalizione, che ha perso due seggi.
Dove il civismo sta mostrando la sua più pericolosa deriva qualunquista è nella competizione per le amministrative: da Taranto a Barletta, passando per Bitonto e Canosa, saltano le coalizioni politiche e nascono alleanze trasversali sulla base di accordi di potere locale. Il caso più clamoroso quello del capoluogo jonico, dove l’amministrazione di centrosinistra del sindaco Rinaldo Melucci è stata abbattuta da un blitz condotto dalle civiche e, in particolare, dal consigliere regionale dei “Popolari con Emiliano”, Massimiliano Stellato. Non c’è da meravigliarsi allora se alle prossime amministrative sarà proprio l’ex candidato alle regionali del 2020 nei “Popolari con Emiliano”, Walter Musillo, già leader dei dem jonici, sostenuto ora da un raggruppamento di civiche e partiti di centrodestra, a sfidare il candidato del centrosinistra Melucci.
Favorito all’inverosimile in Puglia dal governatore Emiliano, al punto da aver promosso anche una federazione di liste civiche come soggetto politico per partecipare alle prossime tornate elettorali, il civismo è diventato un mostro incontrollabile dallo stesso Emiliano. Senza la Politica, infatti, cancellata dalla babele del civismo, resta solo il potere per il potere. È tempo che i Partiti tornino a diventare il fulcro dell’azione amministrativa degli enti locali e di governo dello Stato, come dice la Costituzione. È tempo che la società torni a confrontarsi sulle soluzione da dare ai problemi e sulle grandi scelte politiche.
L.d.M.


















