La realizzazione del “Manuale del benessere psicologico a scuola” è l’originale risultato di quattro anni di attività e ricerca svolte all’Istituto comprensivo Alezio-Sannicola con il coinvolgimento dei ragazzi, delle loro famiglie e del corpo docente. Un’iniziativa nata dall’intuizione della dirigente dell’Istituto, Sabrina Stifanelli, e dal progetto pilota della psicologa Francesca Paglialonga, per introdurre la figura dello psicologo nella scuola e allargarsi poi alle tematiche della genitorialità, con l’obiettivo di accorciare le distanze tra le parti e suggerire modelli unici educativi.

«L’osservatorio psicologico nell’IC Alezio-Sannicola – racconta la dirigente Sabrina Stifanelli – si è sviluppato negli anni e con esso la consapevolezza, condivisa da tutta la comunità scolastica, che approfondire le cause alla base di specifiche situazioni conflittuali o di malessere in ambiente scolastico o familiare costituisca un momento di crescita e di riflessione partecipata che porta a comprendere e, a volte, superare il disagio psicologico. L’esigenza di un osservatorio così fatto è sentita da tempo in ambito scolastico, sicché il corpo docente ha gradito, anche perché un Istituto comprensivo unisce in un unico contesto scolastico tutti gli strati sociali del suo territorio con evidenti criticità. I ragazzi hanno accolto molto positivamente, collaborando al progetto che ha consentito loro di avere “voce”». «Questo progetto – conclude Stifanelli – si è sviluppato in un quadriennio è ha dato i risultati sperati, accorciando la distanza tra scuola e famiglie, in primis. Nel prosieguo del tempo, inevitabilmente lo implementeremo. In evoluzioni future, potremo attivare percorsi più ampi, oltre allo psicologo, affiancare altre figure professionali specialistiche, sanitarie e non solo di supporto al progetto».

«L’idea di suddividere in aree differenti il manuale – spiega la psicologa Francesca Paglialonga –, è stata dettata dal lavoro fatto con i rispettivi gruppi (alunni, genitori e docenti), nei quali le diverse tematiche (comunicazione, educazione socio-affettiva e dinamiche di gruppo) sono state affrontate e approfondite dai protagonisti coinvolti. Da qui l’idea che ogni gruppo meritasse un proprio spazio nel Manuale, favorendo i diversi punti di vista insieme a quello dell’esperto. Negli anni purtroppo il rapporto tra scuola e famiglia è cambiato, spesso gli “sguardi” non si incrociano e questo talvolta disorienta, pertanto nel corso degli anni, con il progetto sportello ascolto, abbiamo cercato di accorciare le distanze e incrociare gli sguardi tra generazioni, per arrivare insieme verso la stessa meta: il benessere psico-relazionale degli alunni». «L’eterogeneità del contesto – aggiunge la psicologa – non è mai stato una criticità per il mio operato. Ciò che è emerso in modo severo negli ultimi due anni scolastici, sono le problematiche dovute all’isolamento sociale causa restrizioni Covid, incidendo particolarmente sulla vita sociale dei pre-adolescenti, disabituati all’incontro con l’altro e terrorizzati dal giudizio altrui».


















