di Carlo VACCA
Brutta pagina quella dell’arresto per corruzione dell’ex responsabile della Protezione civile pugliese, Mario Lerario, nominato dal presidente della Regione e uomo di fiducia del governatore Michele Emiliano nella gestione dell’emergenza pandemica. Al di là delle eventuali responsabilità penali che la magistratura dovrà accertare, la vicenda getta un’ombra inquietante sulla Regione per le responsabilità politiche che vi potrebbero esserci nel cumulo di incarichi attribuito a Lerario, nei favori e nell’affidamento diretto degli appalti alle “imprese amiche”. Quali sono stati i criteri per la individuazione delle imprese? Perché quelle e non altre? Lerario ha gestito da solo le somme ingenti messegli a disposizione della Regione o teneva informato qualcuno del suo operato?
«La protezione civile è una struttura che dipende direttamente dal presidente della giunta», ricordava oggi Nicola Colaianni, in un suo intervento sulla Repubblica, sottolineando i rischi corruttivi che derivano dall’accumulo di incarichi e di potere in una sola persone. «A questo riguardo – scrive Colaianni – la scheda del dirigente arrestato è impressionante. Dirigeva da anni il provveditorato economato della Regione, gestendo, inoltre, operativamente, i due servizi della cassa e della logistica. E l’approvvigionamento di lavori, servizi e forniture è notoriamente, e viene perciò espressamente menzionato nel piano regionale di prevenzione, il settore più esposto al rischio corruttivo. Ha accumulato poi la direzione delle sezioni dedicate ai servizi socio-sanitari e alla gestione del personale delle aziende del servizio sanitario regionale. E ad un dirigente così onerato di incarichi è stato conferito pure quello della direzione della protezione civile, di straordinaria importanza in tempo di pandemia. Un cumulo così esagerato di incarichi è da evitare per la stessa ragione per cui i piani anticorruzione prevedono la rotazione ordinaria del personale, compreso quello dirigenziale».
È necessario perciò fare piena luce anche sulle responsabilità politiche che potrebbero esserci dietro questa vicenda con una apposita commissione d’indagine, così come prevede la “Proposta di legge: istituzione Commissione d’indagine sulla gestione Covid in Puglia”, che illustrerà domani il gruppo regionale di Fratelli d’Italia nel corso di una conferenza stampa.


















